Restauro implantare attraverso un flusso di lavoro additivo completamente digitalealla poltrona: un caso semplice

TRE MESI DOPO il posizionamento di un Anyridge® (Megagen, Corea del Sud) impianto singolo in posizione 36, il paziente era pronto per la riabilitazione protesica. È stata eseguita la scansione intraorale con un iTero™ Element 5D Plus (Align Technologies, USA), uno scanner intraorale con elevata precisione come dimostrato in un recente studio scientifico e quindi ideale per l’applicazione clinica non solo in ortodonzia ma anche in odontoiatria protesica (Fig. 1A–D).
In questo caso è stato utilizzato uno scanbody IPD® (IPD PRO CAM, Spagna). La scelta di uno scanbody compatibile è stata dettata dalla qualità delle librerie implantari che IPD mette a disposizione dell’odontotecnico in CAD.
IPD PRO CAM offre una libreria con diverse soluzioni (o meglio, diversi ingrandimenti dello stesso oggetto), molto utili per compensare eventuali errori o discrepanze posizionali dovute al passaggio da mesh a file di libreria [2], nelle prime fasi di Modellazione CAD. È così garantito il trasferimento della corretta posizione dell’impianto dal reale al virtuale e la modellazione in CAD è possibile senza alcun errore.

FIG. 1A-D Scansione intraorale con iTero™ Element 5D Plus (Align Technologies, USA). (A) Modello master dopo la rimozione della componente secondaria di guarigione; (B) modelli master e antagonisti in occlusione con lo scanbody IPD PRO CAM in posizione; (C) dettaglio della scansione ad alta definizione dello scanbody; (D) il modello master solo con il corpo di scansione.

“Il modello da stampare con doppia vite di fissaggio rappresenta una valida soluzione […] per il trasferimento preciso della posizione dell’impianto dal virtuale al reale”

Abbiamo optato per una corona cementata su un abutment personalizzato [3]: l’odontotecnico ha quindi modellato una corona monolitica da cementare su un abutment ibrido individuale (Fig. 2A–C). Anche il modello per la stampa 3D è stato preparato in CAD (Fig. 3A–D). Il modello da stampare con doppia vite di fissaggio rappresenta una valida soluzione offerta da IPD PRO CAM per il trasferimento preciso della posizione implantare dal virtuale al reale.

FIG. 2A-C Modellazione CAD dell’abutment ibrido individuale e della corona definitiva. (A) rendering fotorealistico della corona dell’impianto; (B) la corona monolitica in trasparenza con il moncone individuale che la sostiene; (C) vista occlusale.
FIG.3A-D Modellazione CAD dei modelli. (A) i modelli IPD PRO CAM sono dotati di due fori per viti di fissaggio, in modo da replicare nella realtà la posizione virtuale dell’impianto; (B) vista dall’alto del modello; (C) vista dal basso del modello con il primo foro per il fissaggio dell’analogo dell’impianto nella posizione corretta; (D) vista laterale del modello con il secondo foro per il fissaggio dell’analogo dell’impianto nella posizione corretta.

La corona monolitica è stata stampata con tecnologia additiva utilizzando una moderna stampante 3D SLA, la DFAB® (DWS Systems, Italia), nel materiale composito ibrido proprietario Irix Max® (DWS Systems, Italia; Fig. 4A–E).
La stampante DFAB, piccolo gioiello della tecnologia italiana, può stampare in 10–15 minuti fino a cinque corone singole in materiale definitivo, in gradiente di colore, grazie alla tecnologia proprietaria di stereolitografia inclinata. Fondamentalmente la stampante consente di ottenere restauri con tre colori diversi perché l’operatore può impostare intuitivamente i livelli di colore nel software (Fig. 5 A–D).
Tutto il CAD/CAM è automatizzato, il che si traduce in un notevole risparmio di tempo.

FIG. 4A-E La stampante stereolitografica (DFAB®, DWS Systems, Italia) utilizzata in questo caso clinico. (A) Il materiale utilizzato per realizzare la corona e l’abutment era un composito ibrido (Irix Max®, DWS Systems, Italia). Questo materiale è certificato in Europa e negli Stati Uniti come materiale definitivo; (B) la cartuccia Irix Max®; (C) il materiale qui utilizzato ha tre strati di colori grazie al concetto di stereolitografia inclinata e alla tecnologia proprietaria Photoshade®; (D) la cartuccia e la piastra di stampa in posizione; (E) la stampante è pronta per l’uso.
FIG. 5A-D Dettagli dal software Nauta Photoshade® (DWS Systems, Italia). (A) i restauri vengono importati nel software; (B) il software li posiziona automaticamente nella posizione migliore grazie all’intelligenza artificiale; (C) il software crea automaticamente supporti e basi per il processo di stampa; (D) l’operatore può confermare i gradienti di colore e adattare gli strati di colore in base alle indicazioni cliniche specifiche.
FIG. 6A-E La corona monolitica e l’abutment ibrido sono stati stampati. (A) Vista prospettica; (B) vista laterale; (C) subito dopo essere stati tolti dalla stampante, i campioni devono essere lavati in alcool per circa 4-5 minuti al fine di eliminare il materiale in eccesso; (D) i campioni sono stati puliti in alcool; (E) i supporti devono essere rimossi e la corona e gli abutment sono pronti per la polimerizzazione.
Oltre alla corona monolitica, l’odontotecnico ha modellato in CAD anche un abutment personalizzato, stampato con la stessa tecnologia additiva in materiale ibrido, in procedura chairside (Fig. 6A–E). In alternativa, l’abutment potrebbe essere fresato in zirconia dopo il Nesting in CAM con Millbox® (Cimsystem, Italia), utilizzando una potente fresatrice a cinque assi (DWX-52D®; DGSHAPE, Giappone). Nel caso degli abutment in zirconia è necessaria la sinterizzazione nel forno Tabeo® (Mihm Vogt, Germania); se si opta invece per la procedura additiva completa alla poltrona, sia la corona monolitica ibrida in composito che l’abutment devono essere polimerizzati nel forno brevettato DCURE® (DWS Systems, Italia; Fig. 7A–C). La precisione della stampa è molto elevata, come dimostrato dalla qualità delle caratteristiche occlusali e della chiusura marginale dei restauri ottenuti con DFAB® (Fig. 8A, B). L’abutment personalizzato è stato successivamente cementato adesivamente su una base adesiva in titanio IPD® (IPD PRO CAM, Spagna). Questo abutment ibrido individuale è servito da supporto per la cementazione della corona singola monolitica finale, che ha potuto essere ulteriormente caratterizzata.
FIG. 7A-C Polimerizzazione in forno DCURE® (DWS Systems, Italia). (A) Vista del DCURE®; (B) i restauri vengono posizionati all’interno dell’unità DCURE®; (C) vista dall’alto dei restauri dopo il processo di polimerizzazione. L’intero processo richiede solo 5-8 minuti.
FIG. 8A,B Controllo di qualità del restauro stampato in 3D con iTero™ Elements 5D Plus (Align Technologies, USA) e Geomagics Studio® (Autodesk, USA). È possibile scansionare la corona monolitica reale in alta definizione e confrontare la qualità di questo file STL con la modellazione CAD originale, utilizzando un software di reverse engineering. (A) Notare l’alta qualità della chiusura marginale; (B) anche la superficie occlusale è ben rappresentata.
FIG. 9A-D Modello IPD PRO CAM stampato in 3D. Questo modello garantisce il perfetto trasferimento della posizione dell’analogico, dal virtuale al reale. (A) Vista laterale con la corona monolitica finale Irix Max® (DWS Systems, Italia) in posizione; (B) vista dall’alto della superficie occlusale; (C) il moncone ibrido individuale in posizione. L’analogo viene avvitato in posizione tramite due viti di fissaggio (una laterale, l’altra apicale); (D) vista dal basso del modello con la vite di fissaggio.

Il risultato è stato una corona certificata per uso definitivo, esteticamente gradevole, con notevole precisione clinica [4] e caratteristiche meccaniche ideali. La sua funzione era garantita nel medio e lungo termine [5]. La qualità e l’accuratezza del restauro sono state verificate su un modello con una vite a doppio fissaggio (IPD PRO CAM, Spagna) stampato in 3D sulla stampante SLA desktop XFAB 3500PD® (DWS Systems, Italia; Fig. 9A–D).
In una seconda seduta il paziente è stato richiamato per la consegna del restauro definitivo. Una volta rimosso il pilastro di guarigione, il pilastro ibrido individuale è stato avvitato nella posizione corretta dettata dall’indice (esagono). Successivamente, una volta chiuso il foro della vite dell’abutment individuale con Teflon, la corona definitiva in materiale composito ibrido è stata cementata sull’abutment con cemento temporaneo TempBond® (Kerr, USA; Fig. 10A–E).

FIG. 10A-D Consegna del restauro definitivo. (A) Il paziente prima della rimozione della componente secondaria di guarigione; (B) i tessuti dopo la rimozione della componente secondaria di guarigione; (C) il moncone ibrido individuale avvitato in posizione; (D) vista occlusale della corona Irix Max®; (E) vista laterale della corona Irix Max®.